È vero che dieta paleolitica fa dimagrire?

Le ragioni per cui la dieta paleo fa dimagrire

Che decida di dedicarti a allenamenti intensi come il Calisthenics in previsione all'estate o a sport per dimagrire pancia e fianchi, l'obiettivo è sempre lo stesso: dimagrire.La perdita di peso è stato sempre un forte incentivo per tutte le persone impegnate in una particolare dieta alimentare, specialmente quando i risultati sono evidente solo dopo i primissimi mesi.

Ovviamente è necessario optare per un regime alimentare capace di ridurre la massa grassa senza inficiare sulla quantità di liquidi. La dieta paleolitica è un tipo di regime che assicura una perdita di massa grassa grazie a una filosofia alimentare fondata sul ritorno alle abitudini nutritive tipiche degli uomini primitivi.

Si può dimagrire velocemente con la dieta paleo?

Il principio base della dieta ispirata agli uomini e donne di Neanderthal è che l’organismo è riuscito a vivere benissimo senza cibi raffinati e alimenti manipolati (farina, pane, zucchero e sale) e il tempo trascorso non è stato sufficiente per abituare il metabolismo al cambiamento alimentare.

È per questo che la corsa alle origini alimentari punta a menu quotidiani costruiti sulla combinazione di tutti gli alimenti reperibili in natura. Il modello di dieta paleolitica assomiglia molto a un regime alimentare iperproteico particolarmente adatto per eliminare il grasso in eccesso e aumentare la massa muscolare in poco tempo.

La paleodieta fa davvero dimagrire?

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Il regime alimentare di ritorno alle origini ha suscitato molti dubbi nella comunità scientifica a causa delle categorie di cibi escluse nella corsa alle origini alimentari. Tra gli alimenti concessi nella paleodieta vi è ridotto contenuto di cereali, eliminazione di latte o legumi e rarissimo impiego delle uova.

Di fatto la dieta paleolitica prevede un’alimentazione a base di carne di animali cresciuti all’aperto (proteine nobili); pesce, crostacei e molluschi (ricchi di acidi grassi e fosforo), frutta, radici, bulbi ed erbe freschi (vitamine, fibre e molti principi nutritivi) e frutta secca e semi oleosi (fonte di acidi grassi e zuccheri naturali).

Perdere peso con la cucina paleolitica

Il numero di alimenti vietati nella dieta paleo è ben maggiore a quelli permessi e, proprio per questa ragione, il mix di ingredienti ammessi nella paleo-dieta rappresenta una vera e propria opportunità per chi vuole perdere peso. Tra i benefici della dieta paleo per chi si allena vi è sicuramente il fatto che dieta paleolitica fa dimagrire moltissimo. Secondo recenti studi, infatti, si può perdere il doppio dei chili di grasso persi nei primi sei mesi di una dieta tradizionale.

La cucina della dieta paleo fa bruciare i grassi in eccesso

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Il dimagrimento è più evidente nelle donne che seguono la “dieta delle caverne”. Queste infatti riscontrano una netta perdita di peso, oltre che una riduzione dei livelli di trigliceridi nel sangue e della percentuale di colesterolo.

1. Addio agli zuccheri

L’esclusione dello zucchero nella paleo-dieta può aiutare a regolare la percentuale di insulina e promuovere la perdita di peso. Questo perchè permette di stimolare il metabolismo basale e bruciare una grande quantità di grassi trasformati in energia e l’abbondanza di proteine migliora la produzione di ormoni anabolici destinati a varie funzioni (sintesi delle proteine e metabolizzazione dei lipidi).

2. Sì a frutta e verdura

Frutta e verdura sono due categorie alla base della paleodieta, giacchè i nostri antenati si nutrivano proprio di questo. Tuttavia, esiste una percentuale di persone che seguono la paleo-dieta e non riscontrano gli stessi effetti positivi in termini di perdita di massa grassa. Perchè? Probabilmente non mangiare abbastanza frutta, verdura e tuberi impedisce di migliorare il processo digestivo, potenziare l’assorbimento proteico e lavorare alla perdita di peso.

3. Noci e semi

La frutta secca e i semi oleosi ricchi di Omega 3 sono ottimi per complementare le proteine ingerite con la dieta. Attenzione però: assumere troppe noci può creare uno scompenso tra gli acidi grassi Omega 3 e gli acidi grassi Omega 6. Una condizione, questa, che compromette la produzione ormonale, il funzionamento del metabolismo e il numero di grasso bruciato.